Danno tubulare acuto in rene trapiantato

Video Dott. Alessandro Piras

Video 2023

Malattia di caroli

Uomo di 59 anni, affetto da Sclerosi Multipla, giunge in Pronto Soccorso per malessere generale, epigastralgia e algie in ipocondrio destro da alcuni giorni. Storia di sintomatologia analoga recidivante nel tempo, con saltuaria iporessia e calo ponderale..

Maggio 2023

Aneurisma aortico addominale

l signor S.S, pensionato di 67 anni e residente in Sardegna, era stato ricoverato nel reparto di cardiochirurgia per il confezionamento di un bypass aortocoronarico in elezione...

Luglio 2023

Paziente di 32 anni affetta da malattia renale cronica secondaria a Minimal Change Disease resistente a multiple linee di terapia immunosoppressiva, affetta inoltre da ipertensione arteriosa con retinopatia e cardiomiopatia dilatativa ipocinetica, in trattamento sostitutivo emodialitico con ritmo trisettimanale da circa 4 anni. Nel 2023 la paziente è stata sottoposta a trapianto di rene da donatore cadavere. Alle prime valutazioni ecografiche, effettuate post trapianto, il rene trapiantato appariva con una buona perfusione vascolare, nonostante, dal punto di vista clinico e laboratoristico, la paziente non avesse avuto una ripresa della funzione renale, con persistenza di oligo-anuria e con necessità di prosecuzione del trattamento emodialitico. Nei giorni successivi è stata monitorata con esami ultrasonografici quotidiani che hanno documentato pervietà dell’arteria e della vena renale con un persistente incremento degli indici di resistenza e una scarsa o assente rappresentazione diastolica. Alla luce del quadro clinico ed ecografico, la paziente è stata sottoposta ad agobiopsia del rene trapiantato, tramite metodica ecoguidata, con evidenza di necrosi tubulare acuta.

Ruolo dell’ecografia nella malattia acuta del rene

Tutte le tecniche d’imaging possono fornire informazioni utili sulla struttura del rene, sullo stato delle vie urinarie, sulla presenza di ostruzione, sullo stato d’infiammazione e edema del parenchima e sulla vascolarizzazione renale. L’ecografia è poco sensibile in questi pazienti, sia per la mancanza di quadri specifici sia per la difficoltà di caratterizzare la struttura del parenchima renale. Il ruolo del color Doppler (CD), con la valutazione della perfusione parenchimale e il calcolo degli indici di resistenza, può essere dirimente in varie forme di danno renale acuto. Il Doppler misura le variazioni di velocità di scorrimento del sangue nei vasi renali e fornisce informazioni indirette sul flusso ematico renale. La valutazione del “blushing” parenchimale è un parametro semiquantitativo condizionato dalla sensibilità e dai parametri Doppler (guadagno, PRF, filtro, profondità di campo) ed è correlato con la perdita di flusso diastolico corticale e con l’andamento di IR. Il calcolo degli indici di resistenza (IR, IP) sulla curva spettrale registrata a livello delle arterie interlobari fornisce informazioni semiquantitative sulle condizioni del microcircolo.

Necrosi Tubulare Acuta (NTA)

La NTA è la forma più comune di AKI e può derivare da un insulto renale diretto (sepsi, farmaci, sostanze tossiche, contrasti radiografici, emo- e mioglobinuria, ecc.) o rappresentare la progressione di un insulto ischemico funzionale. L’aspetto strutturale del rene nella NTA è sostanzialmente aspecifico se si considera che un danno tubulare grave può conseguire all’assunzione di sostanze chimiche, farmaci, ma può rappresentare anche l’esito di una patologia in cui l’insulto renale primitivo non è necessariamente tubulare ma, ad esempio, una glomerulonefrite acuta rapidamente evolutiva, una nefrite interstiziale acuta, una nefrite lupica o un linfoma renale diffuso. La valutazione del circolo intra ed extrarenale deve integrare lo studio morfologico del rene poiché le variazioni di IR possono rappresentare uno specchio della natura della patologia primaria e delle alterazioni fisiopatologiche che essa determina sull’emodinamica intrarenale. La misurazione delle variazioni di IR è un parametro molto semplice per monitorizzare la gravità e il decorso della NTA. Infatti, è stata segnalata una chiara associazione tra IR elevati e durata della terapia sostitutiva. Inoltre, è stato dimostrato che un IR >0.79 è predittivo di IRA persistente e che, nella fase di guarigione, il campionamento seriale di IR è un marcatore di ripresa funzionale poiché la sua normalizzazione precede quella della s-Cr. Tuttavia, l’ecografia B-Mode, il CD e l’imaging contrastografico non sono in genere risolutivi nella diagnosi di AKI o almeno non sono in grado di sostituire l’utilità della biopsia renale.

Conclusioni

Spesso l’ecografia non è in grado di definire la natura del danno renale e, quindi, di sostituire la biopsia nella diagnosi delle parenchimopatie acute. In ogni caso, rappresenta la tecnica più immediata, sicura e utile per valutare il paziente con malattia renale acuta (Acute Kidney Injury, AKI), per escludere un’ostruzione delle vie urinarie e indirizzare le decisioni cliniche. Nella necrosi tubulare acuta, la forma più comune di AKI, l’ecografia convenzionale è aspecifica e mostra un aumento di volume del rene con ipoecogenicità diffusa delle piramidi edematose. La misurazione seriata degli indici di resistenza (IR) è un marcatore utile per monitorizzare la gravità e il decorso della malattia e valutare la ripresa funzionale, poiché la normalizzazione di IR precede quella della creatininemia.
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